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Badalucco e L' amore per Beatriz produce vini nobili a Perosino di Trapani


19-05-2021   |   Artigiani del Gusto in Italia

L'Italia che ilmangiaweb ama raccontare

Giovanni Mastroianni

        BADALUCCO DE LA IGLESIA GARCIA

 

Badalucco & L' amore per Beatriz

La leggenda narra che Pierpaolo Badalucco, finito gli studi in economia e commercio, parte per Madrid alla ricerca di lavoro di ufficio, incontra la bellissima Beatriz de la Iglesia Garcia, si innamora, la sposa, hanno figli e nel 2002 creano uno stupefacente disegno enologico... Così nasce un nuovo brand, Badalucco & Beatriz de la Iglesia Garcia a Petrosino, un piccolo paesino sul mare tra Marsala e Mazara del Vallo in provincia di Trapani 

 

D: Mi chiedo se non ci fosse stata questa coincidenza Pierpaolo sarebbe stato in ogni caso un vignaiolo e così anche Beatriz?
R: Da parte mia, anche se non ho avuto dubbi a tornare in vigna quando mio padre era lì per lì per vendere gli ultimi pochi ettari rimasti di Contrada Triglia, ha contribuito la scelta di Beatriz di seguirmi. Se non avessi avuto Lei accanto, probabilmente non si sarebbero create le condizioni.
Beatriz di certo no. Perché, anche se ama la campagna, la sua passione è il restauro e l’arte in generale.


Voi fate parte di quei produttori vitivinicoli che hanno visione, che perseguono un risultato con studio, metodo e stile, divenendo quasi una missione. 

D: L’anima di certi vini nasce proprio dal vostro carisma, oltre che dal territorio e dalle tecniche in vigna?

R: Siamo stati sempre convinti che la Personalità del vino è l’aspetto più complesso da raggiungere, ma l’unico che può portare la propria visione oltre le mode.
Siamo tornati in Sicilia con la fortuna e la responsabilità di essere la 4° generazione di produttori di vino Marsala PreWoodhouse (prima dell’arrivo degli inglesi -prima della forficazione). Dovevamo capire come faceva mio Nonno a produrre uve Grillo capaci di sopportare l’ossidazione in botte per oltre 30 anni senza conoscere i solfiti. Dovevamo capire le ossidazioni, i legni, le macerazioni, le potature, la selezione dei grappoli etc.. Dovevamo capire cosa i nostri vigneti potevano darci e come interpretarli nel modo corretto.
In un epoca in cui si beveva esclusivamente (o quasi) Chardonnay o Peitt Verdot ghiacciato e quanto più “facili” da bere, la nostra scelta di non scendere a compromessi sul nostro stile è risultata molto difficile.
Un grande vino è il frutto di una grande vigna. Se il vignaiolo ha coraggio, gli darà pure un'anima...

                

Badalucco & L'amore per Beatriz


D:
Vuoi aggiungere qualcosa, che riguarda gli inizi ?
R: A Petrosino, circa 20 anni fa torniamo a gestire 3 Ettari dei vigneti storici in Contrada Triglia, due vecchi vigneti in Contrada Badalucco, e le particelle di Capo Feto. Per i rossi ci dedichiamo a 4 ettari di Contrada Delia dove Beatriz impianta le prime sperimentazioni del Tempranillo.
I primi 5 anni abbiamo prodotto vini solo per invecchiamento.
Grazie al nostro amico, Agronomo Ennio Gugliotta, iniziamo a studiare le parti della biodinamica che potevano servire alla nostra vigna. Iniziamo anche a lavorare secondo le fasi lunari sia in vigna che in cantina. Nei vigneti ad uso privato, Beatriz decide di sperimentare altre varietà spagnole e iniziare la lunga fase sperimentale.

                      TERRE SICILIANE GRILLO & VERDEJO I.G.T. GRILLO VERDE  


D: Ci puoi descrivere le caratteristiche e le qualità dei due vitigni..? Il verdejo si è adattato al microclima di Trapani?

R: Dopo circa 10 anni di invecchiamenti dello stile Marsala Pre Woodhouse, facciamo la seconda sperimentazione spagnola che darà vita al primo Grillo Verde. La nostra giusta intuizione fu quella di cercare una varietà capace di “addomesticare” il nostro Grillo nelle prime fasi di affinamento. E dall’altro lato, una varietà capace di resistere alla salsedine del vigneto di Capo Feto. Il nostro lavoro in vigna portava in cantina uve per i lunghi invecchiamenti del PreWoodhouse Marsala.
Grazie a Beatriz, riuscimmo a mettere in bottiglia un “quasi marsala” di 14 -15 gradi con “solo” 2 anni di ossidazione in botti, mantenendo l’equilibrio in bottiglia con l’acidità.


D: Abbinato a quale pietanze?

R:  Il Grillo Verde, io lo bevo da solo a temperatura normale. Si può abbinare anche a piatti molto complessi, ma con la parte ossidativa, lo preferisco con piatti tipici degli abbinamenti “marsala”. Acciughe, bottarga. Formaggi media e lunga stagionatura dipendendo dall’annata del vino e piatti che richiamerebbero qualche rosso.

D: Che tipo di produzione viene eseguito?


R: Agronomicamente, il Grillo Verde rappresenta la seconda vendemmia nelle particelle 191 (l’ultima vendemmia è per i Pipa ¾ Pre Woodhouse). Potature secondo fasi lunari, semina e sovescio di avena, piselli, favino e trifogli a rotazione con piante selvatiche. Vigneti a secco, senza irrigazione.
Vendemmia manuale con selezione delle uve non asportando foglie per permettere la terza vendemmia. Sotto filo si lavora di zappa. In cantina fermenta naturalmente, macerazioni da 5 a 25 giorni, in base alla qualità delle bucce. Passano in botti per iniziare la fase di leggera ossidazione con alcuni travasi secondo fasi lunari. Non filtrato in bottiglia con zero solfiti aggiunti, o all’imbottigliamento vengono aggiunti pochissimi solfiti per coprire la fase di imbottigliamento (l’eventuale aggiunta di solfiti secondo i limiti Vinnatur).

 

            TERRE SICILIANE VERO D'AVOLA & TEMPRANILLO I.G.T. DOS TIERRAS

                     Terre siciliane nero d'avola & tempranillo i.g.t dos tierras


D:
Ci puoi descrivere le carattteristiche e le qualità dei due vitigni..? Cosa apporta in dote il tempranillo dall' Andalusia della Rioja?


R: Il Dos Tierras riuscimmo a produrlo nel 2007, dopo anni di aceto. Nero d’Avola e Tempranillo.
Sul Nero d’Avola, a parte qualche aggiustamento in alcune particelle, in vigna e 

in cantina non abbiamo avuto mai grandi cambiamenti. Cerchiamo solo di gestire le masse seguendo le giuste tempistiche e evitando di usare le pressature con le macchine. Nel Dos Tierras, il nero d’Avola rappresenta lo scheletro che tiene tutto in piedi. Il Tempranillo, rappresenta la parte più selvaggia ed evolutiva del vino.

Tempranillo è una varietà molto complessa agronomicamente. Abbiamo subito capito che non potevamo guardare al modello Rioja, e che dovevamo interpretare la vigna partendo da zero. Nel tempo abbiamo aggiustato il tiro sulle potature, sui tempi di vendemmia, sul rapporto con le acidità e le macerazioni. Soffre molto il caldo estivo siciliano e i tempi di vendemmia sono molto ristretti. Ma in cantina rimane un vero fuori classe.
Vendemmiamo a metà/fine luglio. In parte viene pressato con i piedi. In caso contrario, non usiamo pressare per non aumentare la parte amara. Per gestire i tannini molto potenti, si lavora nelle botti o nelle barrique.
Essendo Io un ossidativista e marsalista, non amo generalmente i rossi e non riesco mai ad abbinarli. Le selezioni in botte spettano a Beatriz, che suo malgrado cerca sempre di essere molto “fine” per farmi apprezzare il Dos Tierras.

Il Dos Tierras è l’assemblaggio delle due varietà più rappresentative di Sicilia e Spagna, Nero d’Avola e Tempranillo provenienti da Petrosino. La fermentazione è spontanea e l’affinamento avviene in barrique. Le due varietà si completano alla grande dando una nuova sensazione a ogni sorso.

D: Abbinato a quale pietanze? 

R: Il Dos Tierras, negli ultimi anni è un vino molto delicato, con più acidità. Cerca piatti non troppo invasivi.


D: Quanto influisce la biologia, biodinamica in vigna e tutte le pratiche omeriche che l'uva segue fino all'imbottigliamento del vino


R: Noi seguiamo i vecchi decaloghi
di mio Bisnonno e Nonno, che prevedevano molti passi che oggi sono previsti nell’agricoltura e vinificazione naturale e biodinamica. Qualsiasi cosa pensi di fare in cantina deve comunque essere rapportato all’annata e alle condizioni delle uve. I tempi di macerazione, per esempio, dipenderanno dallo stato delle bucce. Anche i legni è un tema molto delicato. Il vignaiolo deve saper interpretare. Tutto quello che si decide in cantina ha un motivo legato alle propria idea di vino, all’uva e allo stile che si ha in vigna. Non amiamo le macchine perché creano problemi all’integrità dell’uva e del vino. Quando possiamo, ne facciamo volentieri a meno.

 

TERRE SICILIANE NERO D'AVOLA & TEMPRANILLO I.G.T. TEMPRANO

R: Il Temprano è un vino che devi bere senza pensarci troppo, ogni analisi è giusto farla a posteriori. Il carattere e l’impulsività del Nero d’Avola vengono smussati accuratamente dal Tempranillo conferendo grande acidità. La fermentazione è spontanea e l’affinamento in botti di rovere francese.

Profumi intensi, rosso rubino impenetrabile, al naso note di chiodi di garofano e spezie, frutta rossa matura e un buon tannino ed elegante acidità al palato, un grande vino che può dare grandi soddisfazioni anche tra 10 anni..

 
Il vostro vino mi ha incantato, prima in testa, poi nel cuore, ma!!? D: Se mi posso permettere c'è il vostro Terre Siciliane Grillo & Verdejo I.G.T. Grillo Verde vorrei fosse spiegato in modo più franco perchè con me non si è aperto, non mi ha parlato, non sono riuscito ad aprirmi ai suoi profumi...


R: Ritornare alla beva del Grillo marsalese, secondo i vecchi decaloghi, non è una passeggiata. Lo ammetto. In certi casi, bisogna resettare la propria idea di bianco e volere provare vigne che da secoli fanno certi vini. Per primi noi, ci siamo stupiti quando il nostro Grillo Verde, prima dell’avvento della moda “naturale”, veniva venduto e bevuto con tanto interesse e facilità.
Il Grillo Verde 2015 o il 2016, avevano dai 14 ai 15 gradi alcolici. Con l’equilibrio acido tipico dei nostri vigneti, non si percepiva questa sua natura “calda”.
Credo comunque che il vino può piacere o meno. Non deve piacere perché dietro c’è una bella storia o una bella etichetta. Se non si è aperto, non era il tuo vino in quel momento.
Ma i vini fatti secondo natura, vanno interpretati per annate, e le sfumature sono così tante che fortunatamente ancora abbiamo la speranza che in futuro ti dirà qualcosa.


D: In totale quante bottglie producete per tipologia?

R: Non compriamo uve di altri, per cui siamo soggetti a variazioni importanti di produzione. In generale la produzione totale di bottiglie sotto i due anni di invecchiamento, sia rossi che bianchi varia tra le 9.000 e le 25.000 bottiglie. I Pre Woodhuse Marsala, circa 1.000 bottiglie


D:
Per comprare i vostri vini mi sono appoggiato ad una enoteca di Mantova; una per regione?


R: In alcune annate abbiamo avuto cali di produzione importanti, per cui molto vino in giro non se ne trovava. Inoltre, parte della nostra produzione non viene imbottigliata per le ossidazioni e l’invecchiamento. Nella maggior parte dei casi, non riusciamo a garantire tutti i Distributori e siamo costretti ad assegnare una quantità limitata a ciascun cliente per garantire un po' tutte le zone.
Ma gestire direttamente la vigna e le vinificazioni comporta anche mettere un limite alla quantità divino che si deve produrre. Inoltre, abbiamo anche “prodotto” tre bambine e non vogliamo togliere tempo alla loro educazione e darle in pasto ai Smartphone.

D: 2020, 2021 e ci metterei anche il 2022 tre anni che hanno lasciato il segno e modificato il nostro futuro, cosa vi hanno insegnato di positivo, riferito agli affetti familiari e alla situazione lavorativa in generale?


R: A parte le brutture di questo periodo, e i momenti difficili dei nostri amici e clienti che ci hanno tenuto in ansia, abbiamo avuto tutto il tempo di gestire le vigne e condividere con le bimbe tanti nuovi lavori che ancora non conoscevano. Credo che siamo stati dei privilegiati, rispetto a tantepersone e famiglie che hanno sofferto molto. Spero tornerà presto la “normalità”, se si può definire così la nostra vita prima del Covid. Forse dovremmo riflettere su dove stiamo andando e cosa ci serve realmente per essere felici. Ma sono temi che si affrontano davanti a un buon “Marsala”..ps.: dei veri vignaioli, queste saranno le annate che non dovranno mancare nella mia cantina.
Ognuno di noi avrà avuto il tempo di pensare e fare in vigna secondo i propri tempi. Spero che tutto potrà presto alla normalità, se normalità si può chiamare.

D: Cena romantica con la tua signora , a parte i vostri vini, cosa vi piacerebbe bere in un ristorante sconosciuto dell'isola ma che presenta in menù una specialità che adorate? Tipologia e cantina abbinata..

R: Ci piace farci consigliare cosa mangiare e bere dal ristoratore. E’ casa sua! Mi farei consigliare vini di veri vignaioli che non conosco. Se nulla mi convince, bevo con molto piacere alcuni amici siciliani: il Catarratto di Nino Barraco, l’Egesta di Aldo Viola, o il Trebbiano di Francesco Guccione etc... Mi piace l’Emilia Romagna di Andrea Cervini, di Giulio Armani e di Croci. Me ne dimentico tanti altri. So solo che chiuderei con il Vecchio Samperi di Marco de Bartoli e un buon Rum.

Mister Badalucco De La Iglesia Garcia grazie per l'intervista e per il lavoro che svolgete con fede e passione, i vostri vini non mancheranno mai nella mia cantina, compreso il Terre siciliane grillo & verdejo i.g.t. grillo verde.

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Giovanni Mastroianni