Renato Bovéri 1922 il Patriarca del Vino dei Colli Tortonesi, Monleale (AL)
Per me è solo questa la vera Artigianilità Agricola. Agli altri, lascio le chiacchere e i distintivi
All'età di 8 anni era in vigna e ha vissuto a pieno ben 88 vendemmie. Il patriarca del vino dei Colli Tortonesi si chiama Renato Bovèri. Ci troviamo a Monleale (AL) al seguito di Danilo Bovèri, figlio vignaiolo che di vendemmie alle spalle ne ha già molte, come lui stesso ci racconterà; nel 1860 Bartolomeo Bovéri fonda l'azienda, gli succede il figlio Faustino, il quale pone le basi con semplicità e grande vigore, per una lunga discendenza di vignaioli rinomati, non solo in Piemonte.....
Renato Bovéri 1922 il Patriarca del Vino dei Colli Tortonesi
L'Italia che ilmangiaweb ama raccontare
Giovanni Mastroianni
RENATO BOVÉRI VIGNAIOLO IN MONLEALE DAL 1860
Renato Bovéri 1922 il Patriarca del Vino dei Colli Tortonesi
....con il tempo l’azienda è cresciuta sino ad una estensione di otto ettari, “curati” nel vero senso della parola dal Viganiolo con la "V" Maiuscola Renato Bovèri, aiutato dalla moglie Sonia e dal figlio Danilo Bovèri attuale gestore dell'omonima cantina vinicola e siamo alla IV generazione.
Dice Danilo; nell’azienda Bovèri ed è sempre stato così, la saggezza contadina si fonde con le innovative tecniche di coltivazione: una difesa fitosanitaria, a basso impatto ambientale e una vinificazione sapiente.
Danilo Bovèri saluta gli amici del ilmangiaweb
D: Danilo potresti essere considerato l’antesignano dei vini naturali..
R: E’ vero. Ho sempre pensato che la terra bisogna prenderla com’è e io prendo quello che mi dà, così come me lo dà.
Io la terra non l’ho mai forzata, l’ho sempre rispettata e sono sicuro che in questo modo il prodotto che ottengo è genuino.
Dalle nostre parti c’è un proverbio che dice: “Al vin bòn às fa a cà di plandròn”, che vuol dire che il vino buono si fa in casa di quelli che non fanno troppe lavorazioni, né in campagna, né in cantina (pelandroni).
Il vignaiolo Danilo Bovèri è stata una sorpresa non tanto come maestro vignaiolo, che sapevo molto preparatto MA, come maestro di ospitalità, probabilmente è tipica da queste parti..
D: Non siete presenti a manifestazione nazionali e locali dedicate ai vini o all'enogastronomia, non apparite sui socilal, vi si conosce per passa parola o per colpo di culo..? Personalmente il vostro indirizzo me l'ha dato il Vignaiolo Walter Massa anche lui di Monleale..
R: Walter è mio cugino; Si siamo lontani dai banchi di degustazione delle fiere più conosciute e dei salotti blasonati e dai social; i miei vini sono prodotti artigianali di eccellenza e qualità che rispecchiano la tradizione di una viticoltura realmente naturale, perché “il vino deve sapere di vino”. Inoltre produco poco +o- di 20.000 bottiglie all'anno, quasi tutte già prenotate, a mala pena riseco a star dietro alle stesse commesse...
DANILO BOVÉRI VIGNAIOLO DI MONLEALE SI PRESENTA:
Per me è solo questa la vera Artigianilità Agricola. Agli altri, lascio le chiacchere e i distintivi
....io non ho mai aggiunto acqua alle mie vigne, anche nelle annate in cui erano aride.
Poi finisce che raccolgo l’uva quasi asciutta ma va bene così.
La vendemmia del 2015, per esempio, è stata talmente torrida che l’uva non ha quasi dato mosto. Sia Dolcetto che Barbera, che Cortese, che Timorasso. Anche la Croatina, che è l’ultima a maturare, ha sofferto. Io non do acqua, non concimo e comincio a defogliare a mano già in primavera e proseguo per tutta l’estate.
Lascio solo due foglie davanti al grappolo perché così prende meno malattie e di conseguenza faccio meno trattamenti.
IL MIO METODO DI LAVORARE IL TERRENO E LA VIGNA:
Nido di merlo e chiocciola in bella vista; Giovanni questa è la prova del 9 che il metodo di coltivazione è a bassissimo impatto ambientale. E la sua salubrità la si nota anche dalle lumachine sul fogliame, dall'erba incolta e anche dai nidi di Merlo tra i fogliami delle vigne e quì caro Giovanni torno alla frase precedente" Al vin bòn às fa a cà di plandròn" ed anche per il non uso di disserbanti chimici e neppure da altri prodotti di sintesi, erroneamente denominati "pesticidi", capisco che moltissimi prodotti, soprattutto ad alti dosaggi, possono far male e poi possano essere persino dispregiativamente denominati tali, ma da noi si usano prodotti solo anti fungine e non insetticidi o altro e sono tutti di derivazione naturale e di sola categoria irritante e non tossica o mortale.
Ad esempio uso il puro e naturale Zolfo in polvere oppure il classico rame in polvere. Non siamo certificati bio ma siamo ugualmente controllati dalla regione Piemonte. La mia onestà intelettuale e lavorativa si chiama rispetto per i miei avi, tutti contadini in Monleale dal 1860, di sani principi, mi hanno trasmesso per prima cosa il rispetto e l'amore per la terra, che ho ereditato in salute e così la voglio consegnare..
Per me è solo questa la vera Artigianilità Agricola. Agli altri, lascio le chiacchere e i distintivi
Nido di Merlo in vigna Lumachina si nutre in vigna
CHE SPETTACOLO, QUESTO E' IL VIGNETO DOVE CRESCE UVA TIMORASSO...
TI PORTO IN CANTINA E TI SPIEGO IL METODO DI LAVORAZIONE COSIDETTA NATURALE
Il vignaiolo Danilo Bovèri mi concede il piacere di visitare la sua cantina
con il Botti primo Novecento e Botti secondo novecento... con spiegazione D.O.C.
BOTTI E VASCHE DEL PRIMO NOVECENTO
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META' NOVECENTO VETRORESINA ALIMENTARE"SEMPREPIENI"
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"CALICE DI STELLE MONLEALE"..LA MIA CANTINA DEI VINI
PRESENTA: DANILO BOVÉRI VIGNAIOLO DI MONLEALE
Renato Bovéri 1922 il Patriarca del Vino dei Colli Tortonesi, Monleale (AL)
TAPPO E SUGHERO CHIUSURE: ANALISI LOGICA APPROFONDITA SULLE QUALITA' E PROPRIETA' DEL SUGHERO..
DANILO BOVÉRI CI INTRODUCE LA SUA FILOSOFIA
VI PRESENTO E DEGUSTO PER ILMANGIAWEB VIDEO
DERTHONA SANT'ALBERTO 2017 DA UVA TIMORASSO
Ovviamente non può mancare la produzione del famoso e rinomato in tutto il Mondo "Derthona" da uve Timorasso, che da oggi può fregiarsi del riconoscimento di “Patrimonio dell'Umanità"
Il Vignaiolo e maestro di casa a Monleale di Alessandria i presenta un suo gioiello
Derthona Sant'Alberto 2017 da uve Timorasso 100%
Tutto nasce come o spiegato da una coincidenza. A pochi metri dal maestro vignaiolo Walter Massa vive suo Cugino di I grado
DANILO BOVÉRI DECANTA IL SUO DERTHONA SANT'ALBERTO 2017
Andiamo avanti in questa magnifica cavalcata!
VI PRESENTO: VIGNA SANTAMBROEUS 1917 PORTATI BENE
NON E' LEGGENDA, ECCO IN VIDEO LA VIGNA CENTENARIA...
RETTIFICA NECESSARIA
Giovanni scusa se ti correggo ma devo fare una precisazione per fare chiarezza e non prendere in giro nessuno...
IL VIGNETO SANTAMBROGIO E' CERTIFICATO DAL 1917 MA NON CREDO SIA IL PIU' VECCHIO D'ITALIA; QUASI 2 ETTARI DI ESTENSIONE E SECOLARITA' E CERTAMENTE TRA LE RARITA' SE NON UNICITA' DELL'ITALIA VIGNAIOLA...
L’uva migliore me l’ha data la vigna Sant’Ambrogio, che è a metà strada tra Monleale e Montemarzino, proprio dove c’è la cappelletta votiva del santo.
Sono quasi due ettari di viti molto vecchie, che sono lì dagli anni ’20, con delle radici che vanno a cercarsi l’acqua a fondo nel terreno.
D: Hai detto che la vigna Sant’Ambrogio è del 1920?
R: Sì! Ha superato i 100 anni e per la precisione storica è del 1917, è come ho detto in precedenza è una rarità e unicità d’Italia. Ci son scienziati che vanno e vengono per studiarla.
Danilo sei visibilmente orgoglioso della vigna Sant’Ambrogio, due ettari di viti di barbera ultracentenaria.
Il vigneto SantAmbroeus è iscritto ufficialmente dal 1917 ed è ancora quello originale, mai stata fatta una rimessa, infatti ci sono un mucchio di fallanze. Dopo l'attacco della "Filossera" agli inizzi degli del '900 è stato tra i primi impianti nel piemonte ad essere stato ripiantato
Danilo continua: nella Biblioteca del Duomo di Milano c’è un volume che parla di Monleale e della storia di questo vigneto, studiato da ricercatori e scienziati come Anna Schneider e Stefano Raimondi.
DA QUESTA VIGNA OTTENDO IL GRAN CRU' SANTAMBROEUS
DANILO BOVÉRI DECANTA IL SUO MONLEALE SANTAMBROEUS 2019
Renato Bovéri 1922 il Patriarca del Vino dei Colli Tortonesi, Monleale (AL)
Danilo prima di passare alla prossima degustazione, che se non sbaglio dovrebbe essere il Caplet 2019 da uve Cortese, mi spieghi il tuo Cognome come va scritto? E' Boveri senza alcun accento, Bòveri con la (ò) accentata oppure Bovèri con la (è) accentata?
Si, ok un piccolo accenno di accento nel marchio sulla lettera (è) che va posizionata sulla lettera (é) del cognome e quindi sarà Bovèri, questo perchè, sia nel Triveneto che nel Lazio in giù mi chiamano spesso e volentieri con l'accento sulla (ò), che ovviamente non c'è e allora abbiamo voluto marchiare così il nostro nuovo logo...per noi può fare la differenza.
CI SIAMO ULTIMA DEGUSTAZIONE IL "CAPLÈT" 2019 DA UVA CORTESE
ricevuto in regalo, ho degustato il Caplèt 2019 con CusCus alla Siciliana è Polpette di Bra
Il vignaiolo Danilo Bovèri ne descrive le qualità; è un Cortese in purezza vinificato sulle bucce, è un non filtrato, quindi imbottigliato giovane che ha rifermentato in bottiglia; quando qualcuno li chiama "Ancestrali" la mia famiglia li fà così dagli inizi del '900, è dotato di una effervescenza delicatissima, vuol dire...
IL VIGNAIOLO DANILO BOVÉRI DI MONLEALE PRESENTA:
CAPLÉT 2019 DA UVE CORTESE
Così finisce il nostro incontro. Danilo Bovèri si è dimostrato un Gran Vignaiolo dotato di analisi, spregiudicatezza e romanticismo dei vecchi tempi. Un visionario attento e con i piedi ben radicati a terra. Così sono i suoi vini, fatti come 100 anni or sono, con le modalità e gli aiuti contemporanei. Schietti, genuini, naturali, ancestrali, artigianali, decidete voi l'aggettivo giusto, io (Giovanni) non sono nessuno per poterli giudicare, ma potrei dire...Mi ha regalato delle bottiglie per far proseguire la "STAFFETTA MAGICA"
Queste magnifiche 3 andranno offerti non so a chi...da parte del Vignaiolo DANILO BOVÈRI
Grazie per la tua disponibilità, Grazie per l'ospitalità, grazie per avermi stupito. Una magnifica giornata
L'Italia che ilmangiaweb ama raccontare
Giovanni Mastroianni
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