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Vignaiolo Bruno Leusciatti Vigna del Negus Valtellina Sassella

VALTELLINA SUPERIORE SASSELLA RISERVA DEL NEGUS BRUNO LEUSCIATTI

Prodotti, Vini
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Dettagli prodotto

VALTELLINA SUPERIORE SASSELLA RISERVA DEL NEGUS BRUNO LEUSCIATTI 

 

Cose da sapere

Zona di Produzione: caratteristici terrazzamenti a muretti a secco dall’altezza media di circa 3 metri, costituito da filari piuttosto corti, con ceppi sull'età di 60 anni

Tipologia di Terreno: spessore minimo di terra e materiale di scolo e roccia, affiorante in alcuni punti

Vitigno: per il 95% Chiavennasca (Nebbiolo) a grappolo grande, dagli acini poco
chiusi e da un 5% di Rossola dal grappolo piccolo, di colore scuro e con
acini chiusi.

Affinamento: per i primi 24 mesi circa il vino viene lasciato maturare nel legno, per poi
passare all’acciaio per i successivi 6/8 mesi prima dell’imbottigliamento.

 

Caratteristiche in bevuta libera 

Il vino si presenta con un bel colore rosso granato. All’olfatto ci si trova
di fronte ad un vino intenso, persistente, dove spiccano su tutte le note
balsamiche mentolate, ben supportate da frutti rossi quali, prugna e
frutta sotto spirito. Note di anice stellato, cuoio, tabacco e liquerizia concorrono a rendere il vino complesso fine ed elegante
In bocca il vino si presenta con tannini avvolgenti e già ben levigati con
buona sapidità e discreta freschezza. L’ottima struttura conferisce al vino
una piacevole intensità gustativa e una buona persistenza, rendendolo
equilibrato ed armonico

Grado 14,50°

CONSIDERAZIONI ALTRUI

Capperi! No, non ritrovo questo aroma nella Riserva 2012 di Bruno Leusciatti, ma ho fra le papille un vino che colpisce, racchiude in sé il meglio delle altre tipologie, esaltato all’ennesima potenza ma senza il benché minimo sovraccarico, neanche alcolico! Se qualcuno pensa ancora che il castagno non va d’accordo con il vino rosso, assaggi questo nebbiolo di razza.
Il bouquet m’incanta, è una rappresentazione perfetta della natura di questi terreni terrazzati, oltre all’immancabile frutto corredato di effluvi agrumati, c’è una bellissima nota di anice stellato, una punta di cacao e liquirizia, pietra sbriciolata, ferro, tabacco da pipa essiccato, il tutto su una base squisitamente balsamica.
La bocca non tradisce, è come un ruscello di montagna che sprigiona tutta la sua limpida purezza, incede progressivo e fresco, non dà sfoggio di virilità, ce ne fossero di riserve così “gentili”, così bevibili, la sua eleganza e maestosa, quanto apparente, semplicità lo avvicinano ad un pinot nero, sebbene con altre caratteristiche espressive, ma con lo stesso fascino.
Gran bel vino davvero, pericolosissimo a tavola, è bene avere almeno un’altra bottiglia a disposizione, il bis è assicurato.

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